L’Australia espande il divieto sui social media per adolescenti: Twitch bloccato, Pinterest esentato

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L’Australia sta andando avanti con il controverso divieto dei social media per gli utenti sotto i 16 anni, con l’ultimo aggiornamento che aggiunge Twitch all’elenco delle piattaforme soggette a restrizioni. La decisione, presa dall’autorità di vigilanza eSafety del paese, entrerà in vigore il 10 dicembre, influenzando il modo in cui i giovani australiani accedono ai contenuti online. Pinterest, invece, è stato escluso dal ban.

Perché Twitch è stato preso di mira

Twitch, un servizio di live streaming popolare tra giocatori e creatori di contenuti, è classificato come una “piattaforma di social media soggetta a limiti di età” ad alto rischio a causa della sua forte dipendenza dall’interazione sociale in tempo reale. Secondo eSafety, le funzionalità principali della piattaforma, inclusi video in diretta e coinvolgimento diretto, la rendono inadatta agli utenti minorenni.

Twitch ha confermato che gli australiani sotto i 16 anni non potranno più creare nuovi account dopo il 10 dicembre, con gli account esistenti per questi utenti disattivati ​​entro il 9 gennaio. La piattaforma richiede già che gli utenti sotto i 18 anni abbiano il consenso dei genitori in molte regioni, ma il divieto australiano va oltre bloccando completamente l’accesso.

Spiegazione dell’esclusione di Pinterest

Pinterest è stato esentato dal divieto perché è visto principalmente come una piattaforma di scoperta visiva di immagini e idee. A differenza di Twitch, non si concentra sulle funzionalità social interattive, portando le autorità di regolamentazione a ritenerlo un rischio inferiore per i giovani utenti. Questa distinzione evidenzia la complessa sfida di definire i “social media” nell’era digitale.

Piattaforme interessate dal divieto

Il divieto generale avrà un impatto sulle principali aziende tecnologiche tra cui Meta (Facebook, Instagram), Snapchat, TikTok, X (ex Twitter), YouTube (esclusi YouTube Kids e Google Classroom), Reddit e il servizio di streaming Kick. Queste piattaforme sono ora tenute a verificare l’età degli utenti e a bloccare l’accesso a chiunque abbia meno di 16 anni.

Contesto globale e tendenze nella verifica dell’età

La mossa dell’Australia riflette una tendenza globale crescente verso una verifica più rigorosa dell’età online. Anche gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno esplorando misure simili, con 24 stati degli Stati Uniti che promulgheranno leggi sulla verifica dell’età a partire dall’agosto 2025. Lo Utah è stato il primo a richiedere agli app store di verificare l’età e ottenere il consenso dei genitori per i minori che scaricano app.

Il divieto arriva un anno dopo che l’Australia ha approvato una legislazione che limita l’uso dei social media per i minori di 16 anni, spingendo alcune aziende tecnologiche a chiedere ritardi nell’applicazione. Il regolatore eSafety fornisce uno strumento di autovalutazione per aiutare le piattaforme a determinare se devono rispettare le regole.

Questo approccio aggressivo sottolinea l’impegno dell’Australia nel proteggere i giovani online, anche se i critici sostengono che il divieto potrebbe essere difficile da applicare in modo efficace e potrebbe spingere gli utenti minorenni verso piattaforme non regolamentate.

In definitiva, il divieto di età sui social media in Australia rappresenta un passo significativo verso un maggiore controllo su chi accede ai contenuti online, sollevando interrogativi sull’equilibrio tra sicurezza dei bambini e libertà digitale.